LE PIONIERE - capitolo 1
1897 - “LE CHAMPIONNAT DES CHAUFFEUSES”
Pare che la prima corsa al mondo su veicoli a motore riservata al gentil sesso sia stata “Le Championnat des Chauffeuses”: organizzata da Pierre Lafitte dell’Echo de Paris, è stata disputata venerdì 11 giugno 1897, all’ippodromo di Longchamps a Parigi, come parte di una manifestazione ciclistica. Gli altri eventi includevano, fra le altre cose, una corsa in bicicletta per attrici del teatro di Parigi, una corsa in tandem per ciclisti amatori (non nel senso di galanti) e una parata di biciclette e motocicli decorate con addobbi floreali.
Alla corsa hanno partecipato otto signore, tutte alla guida di tricicli motorizzati De Dion & Bouton (quindi un monomarca ante litteram), con propulsione a petrolio.
I dati tecnici sul De Dion 1897 non sono univoci, forse ne esistevano due modelli; comunque il più potente aveva un motore a 1 cilindro, cilindrata 211 cm³, potenza 1,25 hp a 1500 gm, peso appena sotto gli 80 kg e velocità massima di circa 50 km/h; motore raffreddato ad aria, accensione elettrica, telaio in tubi d'acciaio rinforzato.
La formula di gara prevedeva tre batterie eliminatorie di un giro ciascuna (km 3,5) e una finale di due giri, a cui avrebbero partecipato le tre vincitrici delle eliminatorie. Questi i risultati: Batteria 1 1. Léa Lemoine 6'02"2/5, media 34,768 km/h 2. Ellen Jouanny 6'16"- 3. Jane Boié 6'43"- Batteria 2 1. “Bossu” 6'16"4/5, media 33,439 km/h 2. Germaine Doverne 6'37"- 3. Hélène Darlile 6'40"- Batteria 3 1. De Grandval 6'13"4/5, media 33,707 km/h 2. “Hellé” 6'28"- Finale 1. Léa Lemoine 10'47"4/5, media 38,900 km/h 2. De Grandval 11'30"- (distacco 42"1/5) 3. “Bossu” 11'35"- (distacco 47"1/5) Sembra che Lemoine fosse considerata la favorita assoluta dagli esperti del tempo: pronostico rispettato, avendo la ragazza dominato batteria (in cui Boié ha lamentato noie meccaniche) e finale. Soprattutto in finale Lemoine ha dato il meglio, chiudendo con il tempo complessivo di 10’47”4/5 e segnando nel secondo giro un eccezionale 5’03”3/5 alla media di km/h 41,501. Alle sue spalle, pur non riuscendo mai ad avvicinare la vincitrice, De Grandval e “Bossu” hanno dato vita ad un incerto duello, sorpassandosi più volte fra loro. Alla fine “Bossu” ha ceduto finendo terza, staccata di una cinquantina di metri dalla seconda.
Ellen Jouanny
Tutte le partecipanti hanno ricevuto un premio. Lemoine è stata omaggiata con un braccialetto, a De Granval è andata una bicicletta, a “Bossu” una medaglia d’argento, a Jouanny e Doverne una medaglia (di materiale non specificato), a Boié un orologio, a “Hellé” dodici bottiglie di champagne, a Darlile un ventaglio. Non è dato di sapere il valore dei singoli premi, né il criterio di assegnazione adottato.
Della corsa si è occupato anche “L’Illustration - Journal Universel”.
Lemoine darà prova del suo valore assoluto partecipando, il 20 giugno 1897, ad una gara non riservata alle donne, la “I Coupe des motocycles” a St. Germain Paris, corsa di velocità su strada, aperta ai motocicli fino a 200 kg, vinta da Bollée Léon e classificandosi quinta. Dovrebbe essere la prima partecipazione femminile ad una corsa open. In realtà mi risulterebbe che in precedenza, il 26 aprile 1897, a Longchamps, si sia tenuto un evento denominato “Grand Prix des Automobiles” e che fra i partenti, in mezzo ai vari Zuylen, Dion, Chasseloup-Laubat, Archdeacon, Knyff, Mouter, Comiot, Charron, Landry, Meyan, Prévost, ci fosse anche una tal Madame Marcotte. Il dubbio è che questo evento fosse però una corsa dimostrativa e non competitiva, e quindi non inserita negli annali e non valida ai fini statistici. Invece, potrebbe essere forse la prima volta che il termine “Grand Prix” sia stato associato ad un evento motoristico. Il giornale “La byciclette” si occuperà di Lemoine, indicandola come vincitrice anche della “Coupe des motocycles”; probabilmente perché si è classificata prima (anche se unica) fra le donne, oppure, anche meglio, perché è stata la prima fra i piloti dei tricicli, mentre i primi quattro classificati erano alla guida delle più performanti vetturette o dei bicicli.
